I GIORNALI PARLANO e ARGOMENTO SU CASE G.M.A. SEMPRE PIU’ INFUOCATO

Il “caso strano delle case ex G.M.A.” e “gestite a modo suo” dalla ex Provincia di Trieste e ora in mano all’ A.T.E.R. ha sollevato molta attenzione dai media e esponenti politici di varie correnti nel mese di Agosto 2018 con questo gran caldo. Inquilini interessati di Via Margherita auspicano che venga finalmente a gala la verità e GIUSTIZIA in base ai documenti veri reperiti negli Archivi di Stato.

A prova del tema che si trascina da anni ecco stralci degli articoli dai più recenti Agosto 2018 fino al 2015 tanto per evidenziare che il “caso strano case ex G.M.A. a Trieste” è ben noto alla GIUSTIZIA, ENTI, AUTORITA’, POLITICI e cittadini che hanno visitato il BLOG, ecc….

Tratto da TRIESTE PRIMA   Rubrica POLITICA sul WEB  23 Agosto 2018

Ater, Santoro a Giacomelli: «Pronti a collaborare su via Margherita»

«Non possono essere privati del loro diritto a causa di un intreccio burocratico che risale al Governo Militare Alleato e che finora non è stato possibile sciogliere»
23 agosto 2018 09:09

“Piena disponibilità a trovare una soluzione condivisa per la complessa situazione dei condomini di via Margherita a Trieste, che non possono essere privati del loro diritto a causa di un intreccio burocratico che risale al Governo Militare Alleato e che finora non è stato possibile sciogliere”. È la posizione della consigliera del Pd Mariagrazia Santoro, dopo che il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Claudio Giacomelli, ha annunciato che depositerà un’interrogazione intesa a evitare conseguenze negative ai condomini di uno stabile passato dalla Provincia di Trieste all’Ater.

Situazione “ereditata”

«Era stato accertato – aggiunge Santoro – nell’ultimo scorcio di legislatura che la Regione aveva ereditato una situazione su cui si era espressa anche la Corte di Cassazione. È giusto che il Consiglio e la Giunta operino per contribuire a sanare una situazione che da troppo tempo si sta trascinando».

Potrebbe interessarti: https://www.triesteprima.it/politica/ater-santoro-giacomelli-collaborare-via-margherita-23-agosto-2018.html
Seguici su Facebook: 
https://www.facebook.com/pages/TriestePrimait/34456368401

*****************

Tratto da TRIESTE PRIMA   Rubrica POLITICA sul WEB  22 Agosto 2018

Ater, Giacomelli (FdI): «Interrogazione su possibile sfratto via Margherita»

«Ci troviamo di fronte a persone, per lo più anziane, che potrebbero ritrovarsi in strada da un giorno all’altro»

22 agosto 2018 15:57
Il capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, Claudio Giacomelli, presenterà un’interrogazione sull’attuale situazione dei condomini di via Margherita, a Trieste, che rischia di lasciare per strada decine di persone. «La situazione è molto delicata – avverte Giacomelli – ci troviamo di fronte a persone, per lo più anziane, che potrebbero ritrovarsi in strada da un giorno all’altro».

La burocrazia

«La vicenda, anche dal punto di vista burocratico, risulta essere molto complessa – spiega Giacomelli – in quanto le competenze, con l’abolizione delle Province, sono passate alla Regione e successivamente all’ATER, che ha intimato agli inquilini di firmare un contratto entro il 10 di agosto».

L’interrogazione

D’altro canto, anche gli interessati, rivendicano la proprietà sulle abitazioni in base ad accordi con l’ex Provincia. Il caso verrà portato in Consiglio regionale, grazie a un’interrogazione tesa a scongiurare lo sfratto: «Le istituzioni hanno il dovere di tutelare queste persone. Finché non sarà fatta luce sulla vicenda – conclude il capogruppo di FdI/An – non è ammissibile che vengano cacciate di casa».

Potrebbe interessarti: http://www.triesteprima.it/politica/ater-giacomelli-fdi-interrogazione-possibile-sfratto-via-margherita-22-agosto-2018.html
Seguici su Facebook: https://www.facebook.com/pages/TriestePrimait/34456368401

**************

Tratto dal IL PICCOLO del 19 Gennaio 2017

L’odissea degli inquilini di via Margherita sospesa in Cassazione

Il “nemico” per la proprietà delle case ex Gma era la Provincia La palla passerà alla Regione. «Ma noi andremo fino in fondo»di Pierpaolo Pitich

19 Gennaio 2017

Una storia infinita che va avanti da decenni. E dove la parola fine non è stata ancora scritta. Parliamo delle case di via Margherita situate ai civici 4, 4/1, 4/2 e 4/3. Quattro palazzine costruite nel secondo dopoguerra con il contributo del Governo militare alleato per un totale di 40 appartamenti. Una “querelle” lunga e tormentata, che vede contrapposti da una parte la Provincia di Trieste (ora in liquidazione) che rivendica la proprietà degli alloggi e dall’altra gli inquilini che, sulla scorta della documentazione raccolta, affermano che all’ente spetta il ruolo di «mera amministratrice ma non di proprietaria degli stabili». Una battaglia legale protrattasi tra corsi, ricorsi, sentenze e carte bollate.

Le case in questione, cui si aggiungono gli alloggi di via Donatello e viale Sanzio, per un totale di 130 appartamenti, sono state realizzate con un contributo a fondo perduto del Gma pari al 65 % del costo complessivo (52 milioni di lire), mentre la parte restante (altri 33 milioni di lire) è stata coperta da un mutuo cinquantennale acceso nel 1952 a carico dei soci della cooperativa degli inquilini attraverso il pagamento di un canone di locazione. E sta proprio qui l’oggetto del contendere. Gli inquilini hanno sempre ribadito che si tratta di un «canone di locazione con patto di futura vendita». Il che significa che dopo il pagamento dell’ultima rata, avvenuto nel 2002, intesa come «rata per l’acquisto della casa», gli inquilini stessi sono a tutti gli effetti proprietari degli alloggi. Tesi da sempre rigettata dalla Provincia.

La sentenza di primo grado e quella della Corte d’Appello hanno riconosciuto che il canone di locazione andava inquadrato come “canone sociale” e non come “equo canone” – e che dunque non era regolare l’aumento della locazione deciso dall’ente – ma non la proprietà degli alloggi. Sulla stessa linea la recente sentenza della Corte di Cassazione depositata il 14 dicembre, che peraltro non ha preso posizione sulla reale proprietà dei beni. Vicenda conclusa? Tutt’altro. Innanzitutto perché è ancora in pendenza un ulteriore ricorso in Cassazione da parte della Provincia, datato ottobre 2015, contro la sentenza della Corte d’Appello di Trieste. E poi perché parallelamente il Comitato degli inquilini non si è dato per vinto ed ha deciso di percorrere altre strade. A partire da un’istanza presentata nell’aprile dello scorso anno al procuratore regionale della Corte de Conti su «presunte irregolarità nella gestione del patrimonio provinciale relativo agli stabili di via Margherita, via Donatello e viale Sanzio», ad oggi ancora oggetto di indagini presso la Procura contabile stessa. Istanza integrata qualche mese più tardi da ulteriori incartamenti in possesso dei rappresentanti del Comitato inquilini e qualificabili come «atti interni della Provincia contenenti pareri tecnici sul contenzioso in atto a firma illeggibile», nei quali si fa riferimento agli alloggi di via Margherita «proprietà della cooperativa edilizia fra dipendenti provinciali per assegnazione del cessato Governo militare alleato».

«Siamo di fronte ad una vicenda kafkiana, paradossale ed angosciante. Una verità parziale che dunque di fatto è una verità negata», spiega Bruno Zonch, presidente del Comitato inquilini: «Non esiste più la certezza del diritto. Dagli atti emerge la non linearità del giudizio rispetto a tutti i documenti presentati. Ma noi andremo avanti fino in fondo. Abbiamo piena fiducia nella magistratura». Una vicenda dunque destinata a proseguire. Il patrimonio immobiliare della Provincia di Trieste, ente in fase di commissariamento, è destinato a passare in capo alla Regione, che poi dovrà decidere come muoversi. «Credo che su questa vicenda complessa abbiamo sempre

fatto sufficiente chiarezza anche con i diretti interessati – spiega l’ex numero uno di Palazzo Galatti Maria Teresa Bassa Poropat – ma ritengo che, al di là di tutto, nessuno possa mettere in dubbio che la proprietà degli alloggi sia della Provincia di Trieste».

****************

Tratto dal IL PICCOLO 8 Ottobre 2015

 Rivolta bis degli inquilini di via Margherita

I residenti delle case “contese” alla Provincia denunciano il degrado degli alloggi: «Sicurezza a rischio»

08 ottobre 2015

Il lungo braccio di ferro sulla proprietà degli appartamenti di via Margherita che vede contrapposti da una parte il Comitato degli inquilini e dall’altra la Provincia, protagonisti di una battaglia legale che va avanti da anni, si arricchisce di un nuovo capitolo. I residenti lamentano infatti da tempo anche un problema di sicurezza, che negli anni si è fatto sempre più pressante, sottolineando che i cancelli di ingresso agli stabili sono vecchi e arrugginiti e che, in particolare, quello situato sulla seconda rampa di scale, risulta da decenni sprovvisto di serratura. Con tutte le conseguenze del caso.

«Abbiamo paura – sbotta Bruno Zonch, rappresentante del Comitato inquilini via Margherita -. Sono anni che evidenziamo questo problema alle autorità competenti, tanto che la prima segnalazione risale a trent’anni fa, ma non si è mai fatto nulla. Persone estranee circolano liberamente negli spazi interni dello stabile e più volte sono stati segnalati dei furti negli appartamenti. La maggior parte degli inquilini è anziana e l’insicurezza percepita è altissima. Senza dimenticare che a poca distanza, in uno stabile di via Bonomo, adesso alloggiano circa cinquanta profughi e questa situazione non fa che aumentare la nostra preoccupazione».

Quello del degrado e della sicurezza non è però l’unico problema delle case di via Margherita. La questione principale riguarda infatti la proprietà degli appartamenti (40 in totale distribuiti su 4 palazzine), realizzati nel lontano 1949 con il contributo del Governo militare alleato che mise a disposizione 52 degli 85 milioni di lire complessivi. Gli inquilini ne rivendicano il diritto di proprietà, in base alla delibera che prevedeva il pagamento di un canone per un «contratto di locazione con patto di futura vendita», per cui estinto il debito gli inquilini sarebbero diventati di fatto proprietari degli appartamenti. Opposta la tesi della Provincia che si ritiene a tutti gli effetti proprietaria degli stabili, costruiti in gran parte per i dipendenti dell’ente, tanto da aver deciso di metterli in vendita agli stessi inquilini ad un prezzo che oscilla tra i 70 ed i 100 mila euro. I primi due gradi di giudizio hanno stabilito che il canone andava inquadrato come “canone sociale” e non come “equo canone”, ma senza riconoscere la proprietà agli inquilini. A fine anno è attesa la sentenza della Cassazione che metterà la parola fine all’intricata vicenda. «Tutto quello che era necessario fare sul fronte della sicurezza degli inquilini è stato fatto. Per il resto è stato deciso da tempo che le poche risorse a disposizione dell’ente vengono destinate a scuole e strade – replica l’assessore provinciale

al Patrimonio Mariella De Francesco -. Per quel che riguarda la questione della proprietà, ribadisco che non si tratta né di edilizia sovvenzionata, né di alloggi di servizio: il fatto che ci sia stato un contributo pubblico non significa che la proprietà non sia della Provincia». (p.p)

**************

La domanda pertinente al lettore del BLOG, dopo aver visionato tutti i documenti riportati con relativi commenti, è possibile che esponenti dell’ Amministrazione dichiarano verbalmente e affermano principi e fatti senza presentare i documenti che possano dimostrare il contrario da quanto reclamato dagli inquilini all’iter che va dal 1947 in poi fino ai tempi di oggi???

E per breve sintesi si ricorda:

http://stranocasoviamargherita.altervista.org
e poi
http://margheritatsdocumenti.altervista.org

IL CONTRATTO di assegnazione del 1952 e fate attenzione alla DELIBERA 1308/D del 17 giugno 1952 citata nell’ATTO che fa in sostanza riferimento alla N° 689 del 25 marzo 1952 citata in inglese e italiano dal G.M.A. Il concatenamento è OVVIO per chi legge i DOCUMENTI veri. Si ricorda che la Delibera 1308 corregge la graduatoria del concorso degli aventi diritto e non modifica la sostanza dell’ATTO 689.

http://stranocasoviamargherita.altervista.org/index_file/Page389.htm

Si vuole asserire che ATTI come ATTO DI ASSEGNAZIONE sopra presentato regolarmente registrato non è valido?? Delibera 689/D non è vera??

Si vuole mettere in dubbio la sigla AMG-FTT Allied Military Governament – Free Territory of Triest?

Giustizia faccia il suo corso!

Il Comitato inquilini esprime sentiti ringraziamenti a chi si adopera per far regnare la Giustizia in base ai DOCUMENTI che nelle sequela dimostrano la volontà del G.M.A. con ORDINI-LEGGI e successive DELIBERE della Deputazione provinciale di Trieste conseguenti che però ad un certo punto negli anni hanno confuso la Cooperativa dei dipendenti della Provincia di Trieste (o meglio della Deputazione provinciale di Trieste) regolarmente costituita con lo STATUTO e REGOLAMENTO, il tutto pubblicato sulla G.U. del G.M.A., con la Provincia di Trieste, evidente che sono due entità diverse.

*************

Pubblicato da blogstelle

Cittadino interessato alle attualità