All’ONU dopo 60 anni si discute di T.L.T. Trieste.

ONU_Ginevra_CatturaTratto dal IL PICCOLO – Cronaca in data 26.11.214

«All’Onu dopo 60 anni si torna a parlare di T.L.T.»

26 novembre 2014

Dopo 60 anni si è tornati a parlare del Territorio Libero di Trieste (Tlt) a un’assemblea dell’Onu. E successo ieri a Ginevra nel corso della settima sessione del Forum delle minoranze dell’Unpo, l’organizzazione delle nazioni e dei popoli non rappresentati (tra i quali ci sono il Tibet, il Kosovo e il Kurdistan), il cui segretario è il triestino Marino Busdachin. Un risultato importante ottenuto con mesi di lavoro da parte di Triest Ngo, l’associazione non governativa che ha sede a Londra, e Territorio Libero³, nato dalla scissione di Trieste Libera. All’assemblea di Ginevra ha parlato come relatore Arlon Stok (fondatore del Movimento Trieste Libera nel 2011 e di Triest Ngo nel 2013). Facevavo fare della delegazione di Ginevra anche l’avvocato Nicola Sponza, da poco diventato segretario di Territorio Libero3 (al posto di Marco Pizzi) e Matej Pregarc in rappresentanza della cosiddetta Zona B. Il tema dell’intervento è stato il mancato riconoscimento del diritto alla cittadinanza dovuto ai Cittadini del Territorio Libero di Trieste, diritto che sarebbe dovuto esser garantito dalla legge vigente 3054. «Noi rappresentanti e cittadini del Territorio Libero di Trieste, ringraziamo l’Unpo per averci dato l’opportunità di far conoscere attraverso questo Forum, una violazione che è in atto da più di sessant’anni, quella di non vederci riconosciuto un diritto civile e politico, la Cittadinanza del Territorio Libero di Trieste – ha letto in aula Stok – . Questo diritto ci venne conferito attraverso la stesura del Trattato di Pace firmato a Parigi il 10 febbraio 1947, nel quale all’Allegato VI – art.6, testuale: “I cittadini italiani che al 10 giugno 1947 erano domiciliati entro i confini costituenti il Territorio Libero ed i loro figli nati dopo tale data diventeranno cittadini di origine del Territorio Libero e godranno della pienezza dei diritti civili e politici. Divenendo cittadini del Territorio Libero, essi perderanno la loro nazionalità italiana”». Un impegno rimasto sulla carta. «Da allora nulla è stato fatto per mantenere quell’impegno legislativo, ma anzi i cittadini di questa enclave sono stati vessati e indotti ad abbandonare queste terre, oggi nel mondo si contano non meno di 500.000 emigrati o i loro discendenti – ha dichiarato in aula Stok – È giunto il momento di denunciare questa violazione dei nostri diritti civili e politici, nonostante le Nazioni demandate ad amministrare queste terre non lo riconoscano, che noi siamo cittadini del Territorio Libero di Trieste». L’appuntamento di Ginevra è stato ottenuto in seguito alla prima fase della campagna per l’ottenimento del diritto alla cittadinanza realizzato da Daniele Prelaz e dal Sandro Gombac per Trieste Ngo. «Un passo avanti concreto per la questione di Trieste – spiega Gombac, primo presidente di Trieste Libera -. Per la prima in 60 anni la questione Trieste è stata affronta in una sede Onu. Il diritto di cittadinanza è uno dei fondamenti della sovranità».

(fa.do.)

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Pubblicato da blogstelle

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