Giustizia mancata o forse NO? …… Caso reale a Trieste!

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scritto il 21. Luglio 2014

 Cari cittadini italiani, per conoscere tutti infiniti casi di Giustizia mancata forse non è sufficiente l’enciclopedia Treccani, ma questa storia ha davvero dell’incredibile.

Il caso viene alla mia evidenza per puro caso incontrando sul Molo Audace a Trieste una persona speciale. Speciale perchè è seduto sulla panchina al riva al mare immerso nei suoi pensieri con lo sguardo verso l’infinito mare alla ricerca dell’ispirazione. E’ evidente che è in fase di sofferenza e dopo averlo scrutato decido di attaccare un discorso. Dal dialogo risulta che non ha un problema personale, ma un problema che riveste un gruppo di cittadini che rappresenta tutti dipendenti o ex dipendenti della Provincia di Trieste. Alla luce delle prospettate modifiche amministrative della Repubblica Italiana ossia l’eliminazione delle Provincie rende il problema ancora più pressante. Il percorso giustiziario pare per nulla facile, ma con elementi di base che portano a ipotizzare che qualcosa di anomalo è veramente accaduto nel dopoguerra sul Territorio Libero di Trieste (TLT) e negli anni successivi e chiama giustizia.

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Riassumo la storia che mi viene raccontata con dettagli tali da poterli considerare attendibili e quindi:

Sintesi della richiesta dei cittadini triestini dipendenti della Provincia di Trieste per ottenere riconosciuto il diritto di proprietà all’immobile di cui sono stati assegnatari nel 1952.

Il Governo Militare Alleato GMA sul Territorio Libero di Trieste TLT dopo la IIa Guerra Mondiale terminata nel 1945 si è prodigato a ricostruire il patrimonio edilizio. A tale scopo ha emanato Ordini N° 117/49 e N°222/49 (Leggi del GMA pari alle Leggi Italiane mai decretati come superati o decaduti e con il subentro dell’Italia nel 1954 totalmente automaticamente recepite dalla legislazione italiana) per dettare le modalità per la costruzione di immobili e per finanziamento a fondo perduto e con eventuali integrazioni a carico di Enti costituiti allo scopo e cioè Cooperative tra i dipendenti degli Enti (Comuni o Provincie) affinchè con opportune graduatorie i relativi soci potevano godere del diritto in proprietà dell’abitazione per sé e familiari. La modalità per la costruzione di immobili siti in Via Margherita 4,4/1-2-3 a Trieste è stata la seguente: Costituzione della cooperativa tra i dipendenti della Provincia di cui erano soci tutti i dipendenti dell’Amministrazione provinciale (art. 2 dello Statuto della Coop.), tramite una graduatoria venivano individuati N° 40 dipendenti della Provincia di Trieste.

La formula del finanziamento integrativo di Lit. 33.000.000.- a fronte del contributo a fondo perduto del G.M.A. di Lit. 52.000.000.- (costo complessivo terreno più costruzioni Lit. 85.000.000.-) prescelta dalla Cooperativa tra i dipendenti della Provincia in base all’ art. V° dell’Ordine n. 117/49 e art. 1 dell’Ordine 222/49 disposizione del GMA era la formula di patto di futura vendita recepito:

*dalla Provincia di Trieste con deliberazione n. 689/D/52 avente per oggetto: “Affittanza di quaranta alloggi delle nuova case costruite dalla Provincia per i propri dipendenti in via Margherita”

*dall’art. 2 lett. c) dello Statuto della Cooperativa “che ha per scopo“ l’assegnazione in proprietà ai Soci di appartamenti aventi le caratteristiche suddette e nel limite dei vani previsti dall’art. 49 del precitato T.U.

*dall’art. 4 lett. e) dello Statuto della Cooperativa dove “i soci sono obbligati a pagare anticipatamente puntualmente le rate per l’acquisto in proprietà della casa assegnata nei termini e nei modi fissati nell’atto di assegnazione e nel contratto di mutuo edilizio individuale”

Il finanziamento integrativo di Lit. 33.000.000.- veniva coperto con mutuo cinquantennale il cui rateo annuale di Lit. 1.406.912- più Lit. 850.000.- annuali per spese di manutenzione ordinaria e straordinaria, imposte e tasse, ecc….erano a carico dei soci della Cooperativa che vi provvedevano con quote mensili come canone di locazione (con patto di futura vendita o rata per l’acquisto in proprietà della casa assegnata) per il periodo della durata del mutuo.

Alla scadenza del mutuo di 50 anni periodo 1952-2002 la proprietà doveva essere intestata al socio della Cooperativa dei dipendenti della Provincia di Trieste o ai suoi eredi come lo Statuto della Cooperativa prevede ed il quale la Provincia di Trieste da un certo punto in poi non ha più applicato.

****La vendita con “patto di futura vendita o patto di riservato dominio”, ai sensi dell’art. 1523 del Codice Civile, regola la vendita di qualcosa, mobile o immobile, ovvero l’acquisizione del diritto di proprietà condizionato al pagamento dell’intero prezzo pattuito precedentemente tra le parti. La particolarità di questa tipologia di contratto sta nella possibilità di acquistare un bene mediante pagamento a rate con la possibilità di godere di esso subito, assumendosi i rischi relativi ad eventuale danneggiamento o perimento del bene stesso, OTTENENDO PERO’ LA PROPRIETA’ EFFETTIVA SOLO CON IL PAGAMENTO DELL’ULTIMA RATA E QUINDI CON L’ESATTA CORRESPONSIONE DEL PREZZO STABILITO (art. 1465 c.p.c.)

****Cass.civ. sez I, 14 giugno 2000, n. 8101, R cc. C. Salerno (C.c. art. 2118 c.c. art. 2043; L. 14 febbraio 1963, n. 60)

“In tema di edilizia economica popolare, l’assegnatario (n.d.r. Socio della Cooperativa) che abbia maturato i requisiti previsti per legge per ottenere la cessione della proprietà dell’alloggio (n.d.r. il pagamento dell’ultima rata per l’acquisto in proprietà della casa assegnata – art. 4 lett. e) dello Statuto) E’ TITOLARE DI UN DIRITTO SOGGETTIVO PERFETTO, SOTTRATTO DALLA DISCREZIONALITA’ DELL’AMMINISTRAZIONE E, COME TALE SUSCETTIBILE DI TUTELA AVANTI ALLA’ A.G.O.

NE CONSEGUE CHE IL COLPEVOLE RITARDO DELL’AMMINISTRAZIONE NELL’ADEMPIMENTO DELL’OBBLIGO DI TRASFERIRE LA PROPRIETA’ ALL’ASSEGNATARI PUO’ GIUSTIFICARE LA RICHIESTA DI CONDANNA DELL’AMMINISTRAZIONE STESSA AL RISARCIMENTO DEL DANNO

La questione deriva dal fatto che la Provincia di Trieste, pur onorando inizialmente gli Ordini del GMA, *INCASSA in conto proprio dal GMA il contributo a fondo perduto di Lit. 52.000.000.- da questi invece destinato alla Cooperativa edilizia tra i dipendenti della Provincia di Trieste.

*INTAVOLA LA PROPRIETÀ DEL TERRENO E DEI FABBRICATI A NOME DELLA PROVINCIA DI TRIESTE.

*PONE la quota annuale di Lit. 1.406.912.- di restituzione del mutuo cinquantennale di Lit. 33.000.000.- più spese di Lit. 850.000.- per spese di manutenzione ordinaria/straordinaria, imposte e tasse, ecc… a carico degli inquilini con canone di locazione “con patto di futura vendita (delib.689/D/52).

Con il subentro dell’Italia sul TLT e con la cessazione del GMA, successivamente ”la formula di patto di futura vendita” scompare dalle Delibere della Provincia di Trieste e viene definito semplicemente “canone di locazione” soggetto alla legislazione nazionale relative agli affitti, IN BASE ALLA QUALE LA PROVINCIA APPLICA I “NUOVI AFFITTI”.

I soci della Cooperativa dei dipendenti della Provincia di Trieste hanno costituito il COMITATO tra gli inquilini delle case della Provincia di Trieste e reclamano la proprietà per gli immobili che hanno ottenuto in base agli Ordini del GMA N°117 e N° 222 e Delibera N° 689/D del 25/3/1952 della Provincia di Trieste e precisamente la proprietà a decorrere dal 2002 in poi.

E’ evidente che dalla Delibera N° 689/D dd.25 marzo 1952 in poi si sono susseguite a cura della Provincia di Trieste altre Delibere, Regolamenti e decisioni non sempre conformi al patto originale di futura vendita che discende dalle LEGGI del GOVERNO MILITARE ALLEATO e poi la REPUBBLICA ITALIANA. Le Leggi prevalgono su qualsiasi Delibera o Regolamento dell’Ente locale non conforme alla legge originaria.

Ecco questo è la disperazione del cittadino speciale incontrato a Trieste perché si sente derubato di un diritto che pensava di conseguire con il diligente pagamento del “canone locazione = patto di futura vendita” per 50 anni e poi scoprire che il diritto di proprietà non viene riconosciuto dall’Ente pubblico Provincia di Trieste, esistente ora e non si sa ancora per quanto tempo.

Non ho potuto che consolarlo e auspicare che la Giustizia faccia il suo corso e che in base ai dati cosi dettagliati possa riconoscere i diritti degli inquilini costituitisi nel Comitato nella fase processuale in corso.

La Gazzetta Ufficiale del G.M.A. è fonte informativa che basta consultarla per capire come quanto asserito corrisponde al vero.

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******   >>>>>>>   ********   vedi Perché non si coglie il senso – articolo successivo……

Ed ecco i DOCUMENTI che provano la PROPRIETA’ all’indirizzo LINK:

http://stranocasoviamargherita.altervista.org

Ora non ci sono molti dubbi!

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Pubblicato da blogstelle

Cittadino interessato alle attualità

2 Risposte a “Giustizia mancata o forse NO? …… Caso reale a Trieste!”

  1. Un caso che risale ai tempi del Territorio Libero di Trieste T.L.T. governato dagli Alleati Governo Militare Alleato G.M.A. fino al 1954 che ha emesso Ordini equivalenti alle Leggi dello Stato. Lo Stato italiano ha recepito tutti gli Ordini del G.M.A. al subentro al G.M.A. nel 1954.

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